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Il racconto di una vita.

2023-05-10 00:00

Giampaolo Cassitta

presentazioni,

Il racconto di una vita.

Presentazione del libro di Giampaolo Cassitta, "C'era una volta all'Asinara“ (Frilli editori)  C’era una volta all’Asinara. Il racconto di una vita.

Presentazione del libro di Giampaolo Cassitta, "C'era una volta all'Asinara“ (Frilli editori) 

 

C’era una volta all’Asinara. 

Il racconto di una vita. 

 

 

Ognuno di noi ha ricordi e colori nascosti nei cassetti della memoria. Tutti insieme formano una vera e propria marea che quando si ritira lascia lo spazio alle cose antiche, lontane, quasi dimenticate: sono simboli di un passaggio. 

Raccontare e raccontarsi è provare a cercare negli spazi interni dei ricordi, significa non smarrire la memoria, cercare il senso del limite, della fine, per poter plasmare le storie e vestirle di nuovi abiti. Se dimentichiamo la nostra storia, i nostri umori, i profumi, le emozioni, tutto si smarrisce e scompare per sempre. Se è vero che passiamo sulla terra leggeri, non lasciare neppure un’orma di quel lieve passaggio significa, in qualche modo, non essere mai nati. 

Narrare dunque. Per sopravvivere e per rievocare il recinto del nostro vivere sociale, dei nostri intrecci con gli altri, degli incontri nelle strade della vita con altre parole, con i canestri colmi di opportunità raccolte nel giardino delle storie. 

 

Duccio Demetrio, grande pedagogista e professore di pedagogia generale e di educazione degli adulti all’Università degli studi Bicocca di Milano afferma che: “se ci rifiutiamo di dar ascolto ai nostri ricordi, se abbiamo paura di ricordare, se odiamo scrivere di noi, allora, inevitabilmente, gli dei saranno uccisi per sempre.”

 

Ricordare non è importante, ma necessario. All’interno delle fasi della vita raccogliamo molte emozioni, a volte contrapposte che ci raccontano il filo del nostro destino. Nell’età matura è tutto presente: dall’infanzia, alla maturità, alle scelte di responsabilità, dall’amore, al declino del corpo, alla graduale perdita di forze. Tutto questo possiamo definirlo come “tempo sacro” e tutto va riportato in superficie, tutto va rivisitato e riproposto. Tutto va raccolto e gelosamente conservato. 

 

Dalla gioia di narrare nasce il progetto della favola di una vita: la storia di un uomo raccontata dalla nascita sino all’età adulta. Un uomo che ha oggi 90 anni e ha avuto un grandissimo e infinito amore: l’Asinara. In questa storia mitologica si cammina nel mare, tra i venti e la guerra, tra le speranze, le illusioni e le disillusioni. La storia di quest’uomo poteva essere solo una grande e infinita favola e poteva avere un solo titolo: “C’era una volta all’Asinara”. Il suo io narrante raccolto come una vera e propria testimonianza ci accompagna in tutte le pagine del libro: dal 1933 al 1986. Si scaverà profondamente nella sua storia, nei suoi ricordi che lentamente diventeranno, come per incanto, i ricordi di chi legge e di chi ascolta questa lunga favola tra la guerra e i soldati, tra i vincitori e i vinti, tra la pietà e la tristezza, tra i detenuti e gli agenti di custodia, tra un faro che è la metafora di tutte le nostre vite.